A partire da quest’anno ci sono importanti novità per il tuo Comitato che devi assolutamente conoscere.
Il bilancio dovrà seguire obbligatoriamente le regole del nuovo piano dei conti contenute nel decreto del Ministero del Lavoro del 5 marzo 2020
Inoltre, il 5 agosto 2021 l’OIC (Organismo Italiano Contabilità) ha pubblicato in bozza ”OIC X principio contabile ETS” che contiene precise linee guida su come fare le registrazioni contabili all’insegna della trasparenza e con l’obiettivo di dare valore alle attività svolte.
Tutte le novità e le differenze del nuovo piano dei conti le abbiamo già trattate nel Webinar dello scorso gennaio. Se te lo sei perso, puoi rivederlo a questo link.
Di seguito cerchiamo di capire meglio cosa prevede il principio contabile dell’OIC e cosa devi tenere a mente per le diverse voci contabili.
In pratica, il documento cerca di fornire maggiori chiarimenti a quelle voci contabili che non trovano riscontro nelle regole ordinarie, solitamente tarate sulle attività tipiche degli enti no profit.
Parliamo delle voci contabili riguardanti i volontari, le donazioni, le quote associative, ecc.
Da un punto di vista contabile, a seconda dei casi, i tuoi volontari sono visti come proventi e/o costi figurativi che devono risultare nel bilancio.
Ma come possiamo calcolare il valore delle attività svolte dai nostri volontari?
Il principio contabile dell’OIC prevede che debba essere misurato in base al “fair value”. Tenendo conto del “prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione”
In pratica, per farla semplice.
Per calcolare il costo figurativo delle ore dei volontari dobbiamo tenere conto della retribuzione prevista dai contratti collettivi nazionali per la corrispondente qualifica.
Questo valore può tornare MOLTO UTILE per gli enti che basano le proprie attività sul contributo dei volontari.
Ti spiego meglio.
Considerando che ETS (Enti del Terzo Settore) possono ricevere corrispettivi da attività “diverse” rispetto a quelle di interesse generale nei limiti del 66% dei costi complessivi (sponsorizzazioni, merchandising, ecc.), tenendo conto delle indicazioni contenute nel DM 107/21, il “costo” dei volontari va ad aumentare i costi complessivi con il conseguente aumento della percentuale del limite delle attività “diverse”. 😉
Le donazioni si distinguono in due categorie:
Le prime sono vincolate a una serie di restrizioni o vincoli che ne limitano l’utilizzo. Queste devono essere registrate nell’attivo dello stato patrimoniale segnalando, in contropartita, una apposita “riserva vincolata”.
Le seconde sono “condizionate” da clausole solitamente imposte dal donatore. Queste devono essere registrate nell’attivo dello stato patrimoniale in contropartita alla voce del passivo dello stato patrimoniale “debiti per le erogazioni liberali condizionate”. Questo debito verrà man mano ridotto con l’utilizzo delle risorse usando la specifica voce in bilancio “erogazioni liberali” del rendiconto gestionale.
Le entrate derivanti dal 5×1000 vanno registrate nel rendiconto gestionale come “proventi del 5 per mille” e contrapposti ad una voce di credito “da 5 per mille” dell’attivo dello stato patrimoniale.
Se le entrate del 5×1000 sono attribuite ad un progetto, queste seguono le regole delle donazioni vincolate.
Le quote o i contributi relativi alla dotazione iniziale dell’ente vanno registrate in contropartita al patrimonio netto alla voce “Fondo dotazione dell’ente”.
Per gli altri casi, troveranno una contropartita nel rendiconto gestionale alla voce “proventi da quota associative e apporti dei fondatori”.
Se le quote associative sono ancora da ricevere, dovranno essere registrate come credito con la voce “quote associative o apporti ancora dovuti”.
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